STORIA DELLA NATUROSOPHIA E DEL LIBRO DEI LIBRI
- Francesco Riggio
- 27 feb
- Tempo di lettura: 14 min
Aggiornamento: 9 mar
Breve estratto dal leggendario "Libro dei Libri" custodito dal Maestro Francesco Antonio Riggio Direttore dell'Accademia di Scienze Umane e Fondatore della Naturosophia®

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CONSIGLI DEL MAESTRO
Leggi a voce gli insegnamenti della Naturosophia® affinché restino impressi nella tua mente.
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STORIA LEGGENDARIA DEL LIBRO DEI LIBRI
Circa cinquanta milioni di anni fa, fece la sua comparsa sulla Terra l’Uomo, il quale, ad un certo punto della sua evoluzione, iniziò a sviluppare lo strumento più complesso e straordinario presente in Natura: il cervello, e con esso, il conseguente sviluppo di una psiche con una personalità individuale dotata di autocoscienza e di Ego.
Tutto ciò permise all’Uomo di acquisire capacità che nessun altro animale sul pianeta possedeva, il Mito descrive questa particolare fase storica con il racconto dell’Uomo che nel giardino dell'Eden mangiò la mela dall’albero della conoscenza.
Con il passare del tempo, Homo Sapiens sviluppò il proprio cervello a tal punto che nacque nella sua psiche anche un nuovo elemento importante conosciuto come “bisogno di trascendenza”, ovvero quella necessità di “credere” in qualcosa di più grande di lui, di cercare risposte accettabili alle sue molte domande, tutto questo allo scopo di riuscire a vivere in modo più sereno quella che è la complessità della vita; (da tale bisogno nacque il concetto di Divinità).
Circa 40.000 anni fa fecero la comparsa le prime forme di religioni di tipo animistico naturalistiche in un’epoca nella quale l’uomo era ancora nomade e cacciatore raccoglitore.
Nel 5.000 a.C. invece, vennero codificate le religioni politeiste, in concomitanza con il sorgere delle prime civiltà urbane, e cioè da quando l’uomo passò da una prima fase nomade, ad una seconda fase di tipo stanziale, periodo nel quale inventò l’agricoltura.
Circa 3.000 anni fa nacque in Egitto, nella fase di cattività ebrea, quella che passò alla storia come la prima forma di religione monoteista, e cioè l’Ebraismo, dal quale verranno emanate successivamente prima il Cristianesimo e dopo l’Islam con tutte le innumerevoli successive varianti presenti oggi nella nostra società moderna.
Mentre in India la Filosofia esisteva già, in occidente nacque in Grecia con Talete di Mileto nel VI secolo a.C.
Tutte queste manifestazioni sia culturali che spirituali ebbero come spinta principale il “bisogno di trascendenza” che ormai Homo Sapiens ormai aveva sviluppato come conseguenza dell’evoluzione, dello sviluppo del cervello umano e di nuovi elementi della psiche.
In realtà, tutte le religioni e le filosofie, oltre a rispondere alle principali domande esistenziali che si svilupparono nel tempo all’interno della psiche dell’uomo, ebbero anche altri scopi, come ad esempio quello di mantenere l’ordine dal punto di vista economico e morale nella società umana ormai costituita.
Alcuni esponenti della Filosofia, con le loro intuizioni, hanno permesso anche lo sviluppo di un’altra forma di pensiero spirituale, e cioè quello “esoterico”, riservato a pochi prescelti.
È da questo filone di pensiero che nasce per la prima volta nella storia una nuova forma di essere umano, l’uomo “risvegliato e illuminato”: l’Homo “tre volte sapiens”, il quale rappresenta un passo successivo nell’evoluzione della coscienza umana.
Per ogni cosa c’è sempre una prima volta nella storia, così, ad un certo punto, nacque nella coscienza di un uomo, una domanda molto importante: “è possibile essere uomini retti, equilibrati, saggi, buoni e veramente spirituali” - ovvero la parte migliore di sé stessi – “senza dover per forza aderire ad una religione o a qualsiasi altro recinto ideologico”?
Questa domanda nacque per la prima volta nella psiche di un uomo che nei tempi antichi iniziò per primo a porsi questo quesito, e a cercare una risposta esaustiva; chiameremo questo antico Maestro con il nome simbolico di “Maestro Arcano”, che significa “il Maestro Segreto”, poiché non conosciamo di lui se non una leggenda, non sapendo quale sia la sua vera identità, ma intuitivamente, possiamo considerarlo benissimo come il primo libero pensatore spirituale della storia di cui abbiamo memoria.
Per noi uomini moderni, la figura del “Maestro Arcano” resta un simbolo, nonché un esempio da seguire: il modello del “Ricercatore Spirituale”.

La prima forma di dittatura politico-religiosa avvenne ai tempi del Re Sargon il Grande, egli fu il fondatore dell'Impero accadico dal 2335 al 2279 a.C. e ad un certo punto del suo regno, assunse il titolo di “re delle quattro parti”, e cioè dell'intero mondo antico conosciuto, il che comportò un deciso cambio del modo di presentarsi ai sudditi da parte dei re, da adesso in avanzi, vi fu anche la cosciente assunzione di implicazioni religiose, infatti, questo titolo fino ad allora era stato attribuito solo a divinità sumere come: Anu, Enlil e Šamaš.
L'impero di Akkad è considerato da molti studiosi il primo vero impero universale della storia conosciuta, e Sargon rappresenterebbe quindi il primo Imperatore e “re del mondo”, (torneremo su questo concetto successivamente all’interno del Libro, in particolare nella sezione dedicata al funzionamento del Sistema che governa il mondo attraverso una struttura segreta).
Con Sargon, infatti, fu piantato il primo seme o, meglio, furono realizzate le fondamenta di quella struttura di potere segreta che da quasi 3.000 anni controlla il pianeta in modo occulto, passando questo privilegio ai propri eredi appartenenti alla stessa stirpe reale e aristocratica semita e indoeuropea.
Il Maestro Arcano fu, dunque, il primo uomo a porsi il problema della libertà spirituale in un mondo dominato dal potere sacerdotale e dalle religioni semitiche e indoeuropee.
Da questo punto di vista, ecco perché possiamo considerarlo come il primo “Libero Pensatore e Ricercatore Spirituale” del mondo umano, nonché il fondatore di quell’insegnamento che noi oggi chiamiamo “Naturosophia®”, e cioè la base stessa del pensiero filosofico ed esoterico.
La Naturosophia® intesa come “Gnosi Naturalistica”, o Filosofia del libero pensiero, è stata quindi storicamente la prima via spirituale “laica” della storia, e cioè al di fuori di qualunque tipo di recinto ideologico, politico e religioso.
Il Naturosopho, dunque, è colui che non si identifica con nessuna “bandiera ideologica”, e che basa il suo cammino di evoluzione animica su tre sentieri di conoscenza.
1° Sentiero: “Scienza” - intesa come “tutto ciò che si può osservare, analizzare e studiare in Natura”, Ippocrate migliaia di anni fa giustamente disse: “esistono solo due cose: la scienza e l’opinione, la prima produce conoscenza mentre la seconda ignoranza e superstizione”, esiste dunque differenza tra: “realtà manifestata” e “immaginazione”.
Nella psiche umana, ovviamente tutto è possibile grazie all’immaginazione creativa, ma nella realtà manifesta, non tutto quello che si pensa o si crede è possibile.
La differenza tra un Naturosopho è un credente religioso è che il primo vive nella realtà manifesta, mentre il secondo vive nella propria realtà immaginaria, scambiando la seconda per la prima.
2° Sentiero: “Spiritualità laica e autentica” - intesa come l’insieme dei valori umani etici e morali universali, vissuti e messi in pratica nella vita di ogni giorno.
Il Naturosopho vive inoltre un tipo di rapporto individuale e intimo con il Divino, non gregario o collettivo come quello religioso.
Il Divino si manifesta in tutte le cose esistenti e nell’uomo anche come “scintilla animica” che lo spinge ad essere la parte migliore di sé stesso e lo incita a rendere il mondo un posto migliore attraverso una morale e un’etica spirituale universali.
3° Sentiero: “Gnosi Naturalistica” - intesa come quella forma di Filosofia metafisica che spiega il funzionamento della realtà attraverso:
- l’intelletto intuitivo (il Nous di cui parlò Platone);
- e il buonsenso o lume della ragione, (il pensiero logico deduttivo).
Dunque, la Naturosophia®, ha come compito principale quello di spiegare il funzionamento della realtà psichica, e cioè di quella dimensione interiore che chiamiamo “mondo invisibile” ai sensi ordinari, e che per essere compresa necessita di capacità straordinarie, e cioè “fuori dall’ordinario”.
Quindi, il desiderio di ricercare la verità che dalla Naturosophia® passò a tutte le filosofie della storia umana e che oggi è sfociato nella scienza, nasce da un senso d’inquietudine presente all’interno della psiche di Homo Sapiens.
È come se la Coscienza Cosmica abbia impresso nella psiche dell’uomo questo comando: “Ho dovuto metterti a disagio altrimenti non ti saresti mosso a ricercare la verità”.
Da questa difficoltà, nasce anche la necessità di trasmettere tali conoscenze misteriche ed esoteriche solo agli “Iniziati”, uomini e donne con capacità fuori dall’ordinario e che posseggano virtù come: l’intelligenza e l’apertura mentale.

Il Naturosopho è un essere umano risvegliato e illuminato, ma che mantiene il proprio livello di consapevolezza volontariamente “segreto e inaccessibile ai profani”, dunque, da questo punto di vista, egli appartiene a quel ristretto gruppo di esseri umani che chiamiamo “iniziati” o “uomini senza volto”, i quali mantengono segreta la loro identità.
La società Naturosophica è una “confraternita senza recinti”, una “fratellanza senza stendardi”, composta da liberi pensatori spirituali e ricercatori di tutto quello che esiste di: vero, bello, buono, sano, utile, etico, razionale e funzionale manifestatosi nella vita.
Si tratta, dunque, di uomini liberi dalle false luci dell’ego, dalle illusioni della società costituita, e da ogni forma di attaccamento o di appartenenza ideologica.
I Naturosophi rappresentano quindi una sora di "società parallela" che si sviluppa nel segreto e nel silenzio alle periferie del sistema conosciuto.
Stiamo parlando di esseri umani che desiderano volontariamente rimanere nella “purezza” della “Dottrina Naturosophica”, percorrendo una “Via” fatta di spiritualità purissima, incontaminata, e soprattutto scevra da qualsiasi forma di superstizione legata a religioni, o a ideologie create dalla debolezza umana.
La leggenda narra che il Maestro Arcano dedicò tutta la sua vita alla ricerca di un “Sapere” che potesse permettere agli esseri umani di raggiungere un benessere olistico, e cioè: fisico, mentale, spirituale e sociale, e alla fine della sua vita, riuscì a redigere una serie di insegnamenti che trasmise oralmente in un libro vivente, e cioè tramite una tradizione orale conosciuta sotto il nome di “Il Libro dei Libri”.
Il testo che si trova in questo momento nelle vostre mani rappresenta una copia moderna scritta dall'attuale Maestro Arcano Francesco Antonio Riggio, si tratta della Tradizione orale messa per iscritto e tramandata da "bocca a orecchio" da coloro che hanno avuto il privilegio di venirne in contatto, e che fortunatamente hanno anche avuto l’intuizione di mettere per iscritto in ogni sua parte questi insegnamenti.
Dunque, anche se non possediamo la versione originale degli insegnamenti di migliaia di anni fa, ne abbiamo comunque preservato il contenuto.
L’energia positiva che promana da essi, e la forza che questi insegnamenti infondono in coloro che li apprendono e li mettono in pratica è tale, da farci credere che essi siano conformi a come sono stati insegnati dalla bocca dell’antico Maestro Segreto, il primo “Maestro dei senza Maestro”.



IL VERO E UNICO SACRO GRAAL
Il “Libro dei Libri”, come abbiamo già accennato in precedenza, è un antica Tradizione esoterico-spirituale risalente a circa 3.000 anni e codificata da un autore sconosciuto, si tratta di un testo immaginario, in quanto essere in realtà un "Libro vivente" trasmesso oralmente da Maestri Arcani, che poco dopo la sua divulgazione ispirò un gruppo di uomini a fondare un Ordine Iniziatico Cavalleresco creato allo scopo sia di preservarlo che di divulgarlo a pochi individui prescelti dopo una lunga, attenta e meticolosa selezione.

Il Libro rappresenta un “compendio” di antica saggezza e viene considerato come il “Tesoro dei Tesori” della sapienza umana.
Esso sarebbe in realtà il vero “Sacro Graal” poiché rappresenta il risultato della sedimentazione di milioni di anni di esperienze spirituali, esoteriche, filosofiche e culturali, scevre però da superstizioni, che Homo Sapiens ha compiuto nell'arco di tutta la sua affascinante storia.

Il vero Sacro Graal non sarebbe dunque una coppa, tanto meno una linea di sangue reale, bensì una “raccolta di insegnamenti esoterici” tramandati per via iniziatica, tramite un’antica tradizione ininterrotta da maestro a discepolo, da bocca a orecchio, da iniziato a iniziato e custoditi in un Testo Sacro immaginario conosciuto sotto il nome di “Libro dei Libri”.
La sua segretezza lo rende incredibilmente interessante e attraente, soprattutto per i veri “Ricercatori Spirituali”, ed in generale per tutti i “Liberi Pensatori”.
Il fatto stesso di essere consapevoli della sua esistenza “non è un caso fortuito”, anzi, il testo essendo in realtà una sorta di “Libro vivente”, esso ricercherebbe autonomamente “per risonanza” coloro che diverranno un giorno i suoi Custodi e divulgatori.
Trovarlo è da sempre un privilegio riservato a pochi uomini meritevoli, dunque, coloro che in un modo o nell’altro ne vengono a conoscenza sono di conseguenza anche meritevoli di ricercarlo, e un giorno, forse anche di trovarlo.
Si tratta di un Libro vivente, segretissimo, che sino ad oggi non è mai stato possibile acquistare in commercio, il quale per il tramite della Legge di Attrazione va autonomamente alla ricerca dei propri Custodi, disseminando degli indizi della sua esistenza a pochi esseri umani privilegiati, e stimolando in loro un'insaziabile sete di conoscenza che li spingerà ad un'incessante e affascinante ricerca.
Quando il Ricercatore ha “ricercato a sufficienza”, finalmente riesce a trovare una traccia della sua esistenza, e dopo molte peripezie approda per esempio, su pagina web, la quale è stata realizzata dai Custodi del Libro e Depositari dell'Insegnamento Arcano.
Leggendo attentamente il contenuto della pagina web, il Ricercatore scopre anche che per trovare il Libro è necessario innanzitutto intraprendere un “Cammino Iniziatico Segreto” svolto nella privacy all'interno di un gruppo, un “cerchio” di eletti che si riuniscono per approfondire gli insegnamenti arcani contenuti nel Testo Sacro dei Cavalieri Custodi di questa Sapienza Ancestrale Universale.

STORIA DELLA NATUROSOPHIA
È esistito un tempo nel quale gli uomini vivevano in simbiosi con la Natura, la divinizzavano come Madre di tutte le cose, rispettandola e considerandosi loro stessi parte integrante di essa.
Vi fu un tempo nel quale nella psiche umana non esisteva ancora quel senso di separazione dal Tutto che caratterizza invece la visione della realtà che ha l’uomo moderno.
La frattura tra Uomo, Natura e Dio avvenne poche migliaia di anni fa in alcuni gruppi etnici conosciuti storicamente sotto il nome di “popoli semitici e indoeuropei”, i quali, col tempo, si sovrapposero lentamente ma inesorabilmente a quei popoli autoctoni dell’Eurasia, della valle dell’Indo e del Fiume Giallo: Pelasgi, antichi Cinesi, Egizi, Sumeri e Dravidi.
I popoli autoctoni che chiameremo con il nome di “Popoli della Natura” possedevano una visione della realtà che potremmo definire con il termine: “Gnosi Panteistico Naturalistica”.
Tale “visione olistica” della realtà considerava tutto ciò che esiste come una manifestazione di uno stesso Principio Originario, e quindi diverso da qualunque divinità trascendente creatrice, poiché il Principio Originario non genera, bensì “emana”, cioè non crea mondi o creature fuori da sé, ma semplicemente si trasforma lui stesso nelle sue emanazioni.
In estrema sintesi, questa visione “non dualistica” della realtà, afferma chiaramente che tutto è Uno e che non esiste alcuna separazione nella manifestazione se non in apparenza.
Il senso di separazione è causato da un elemento naturale emanato dal Principio Divino stesso conosciuto con diversi nomi: Diavolo (“colui che divide e inganna”), Satana (l’avversario), o con il termine più moderno di “Ego”.
L’Ego è solo uno strumento emanato dall’Essere Assoluto al fine di permettergli di fare esperienze arricchenti attraverso l’esistenza di una moltitudine di esseri individuali “diversi ma non separati gli uni dagli altri”.
Le implicazioni di questa visione non dualistica non sono solamente filosofiche, bensì pratiche, poiché esse hanno un risvolto positivo sia a livello personale che sociale.
Chi possiede questa visione della realtà, non vedrà l’altro come un nemico o un avversario, bensì come una versione diversa di sé stesso, il termine più adatto per descrivere questa percezione dell’altro è: “fratello”.
Dunque, la “Gnosi Naturalistica” degli antichi Popoli della Natura, e che oggi viene custodita e diffusa sotto il nome di “Naturosophia®”, insegna il principio etico della fraternità universale, dichiarando che tutti gli esseri umani sono fratelli e sorelle nonostante le loro naturali differenze culturali.
La fraternità non è dunque un merito acquisito, come pretenderebbe l’Ego umano moderno, bensì una condizione naturale; non sono dunque fratelli solo coloro che condividono il sangue o la cultura, ma tutti indistintamente, poiché sono parte di un’unica fratellanza universale.
In realtà, dalla Gnosi Naturalistica, e dunque dalla visione dell’Ellam Onru (“Tutto è Uno”), derivano in origine tutte le vie spirituali e religiose del genere umano, le quali però, proprio a causa dell’Ego stesso, e in particolare di quello del potere politico e sacerdotale, sono degenerate rispetto alla visione ancestrale della realtà posseduta dai primi uomini.
Chi invece è ispirato da una visione basata sulla separazione, nella quale c’è un principio superiore da seguire ed un nemico esterno a sé stessi, o al proprio gruppo di appartenenza da combattere, per quanto possa cercare di essere rispettoso dell’altro, non vedrà sé stesso nel proprio fratello, e men che meno si identificherà come una manifestazione individuale e umana della Natura, percependo anche questa come separata ovviamente da sé.
Nell'era contemporanea, la stragrande maggioranza degli individui operano prevalentemente con una mentalità dominata dall'emisfero cerebrale sinistro, il quale seziona e disintegra la percezione unificata della realtà proveniente dall'emisfero destro.
È proprio da questa visione distorta della realtà che l’uomo ha iniziato a giustificare le sue azioni volte al dominio e allo sfruttamento del prossimo e della Natura.
Per questo i seguaci delle religioni che credono in un Dio Creatore distinto dal creato e dalle sue creature, e che non comprendono quindi il Principio dell’Ellam Onru (che Tutto è Uno), hanno anche sempre creduto nella necessità della guerra, combattendosi l’un l’altro.
La stessa cosa accade anche all’interno delle fazioni politiche, oltre che religiose, mentre una visione “olistica, unitaria, universale e laica”, proprio come quella proposta della Naturosophia®, a nostro avviso, potrebbe rappresentare la soluzione a molti problemi umani e sociali in genere.
L’uomo saggio, proprio grazie ad una visione di tipo “non dualistico”, crederà sempre nell’amore, nella pace, nella fratellanza e nella compassione.
È a causa del senso di separazione che gli uomini si sbranano da sempre tra di loro, perché nella storia le masse hanno volutamente abbracciato e preferito credere in una visione dualistica del mondo, mentre la visione non dualista o, meglio, “olistica”, che aveva raggiunto alte vette nel mondo arcaico, senza comunque mai davvero “imporsi”, si è sempre mantenuta minoritaria.
Dopo la proibizione di tale visione soprattutto da parte del potere semitico, e in minor parte anche da quello indoeuropeo, solo alcuni “uomini speciali” (i Maestri e gli Iniziati di tutte le epoche) la mantennero e la diffusero segretamente solo a persone selezionate.
Chi vedrà nell’altro sé stesso e riuscirà a percepire un Principio Unico (lo si chiami Dio, o come altro lo si voglia definire), e lo vedrà tanto nel prossimo, come in sé stesso, quanto nella “Natura intera”, costui avrà anche compassione verso gli altri, soprattutto verso le persone più inconsapevoli, questo ovviamente perché l’avrebbe innanzitutto verso sé stesso.
La goccia non farà mai guerra alle altre gocce quando comprenderà di essere lei stessa l'oceano.
Riguardo alla visione olistica della realtà, la storiografia ha ormai dimostrato quasi “inequivocabilmente” l’esistenza di un corpus di insegnamenti e convincimenti sostanzialmente omogeneo, a partire da epoche remotissime, risalenti almeno al Neolitico, che ha caratterizzato la storia dell’umanità attraverso le più antiche tradizioni spirituali esistite, e che noi definiamo sotto il nome di “Gnosi Naturalistica” o “Naturosophia®” (e cioè la “conoscenza profonda della realtà”).
Gli insegnamenti esoterici contenuti in questo Testo Sacro rappresentano la sintesi universale proprio di questa profonda conoscenza, la quale viene qui esposta attraverso un linguaggio moderno.
La Naturosophia® è l’erede di questa Gnosi Naturalistica, dunque, non è altro che l’osservazione del funzionamento dell’esistenza basata unicamente sull’esperienza di vita, e non solo su speculazioni di tipo dialettico.
È di fondamentale importanza, dunque, conoscere, anche se a grandi linee, il processo evolutivo della spiritualità umana avvenuto nei millenni, dalla notte dei tempi ad oggi, al fine di comprendere le nostre vere origini e capire così chi siamo realmente - “Uomo conosci te stesso e conoscerai l’Universo e Colui che l’ha generato”.
Questa consapevolezza aiuterà coloro che la posseggono a rompere quegli schemi mentali distorti ereditati dalla società, e a passare dal mondo degli effetti o delle ombre, a quello delle cause e degli archetipi; una visione profondamente differente da quella che abbiamo adottato oggi.
La visione olistica della Naturosophia®, dunque quella proposta dalla Gnosi Naturalistica, è quella visione della realtà nella quale l’uomo considera sé stesso come parte integrante di una Natura omnicomprensiva nella quale egli si immedesima.
Successivamente, questa particolare visione della realtà, si consolidò durante il Neolitico all’interno delle società dei primi agricoltori stanziali in tutta l’Eurasia, nella cosiddetta “Mezzaluna fertile” (la valle del Nilo), nella valle dell’Indo e del Fiume Giallo.
Questa visione della realtà è stata scolpita in pittogrammi, manufatti artistici, simboli e miti esposti all’interno di molti testi antichi, proprio allo scopo di esprimere in forma strutturata e razionale tali convincimenti cosmologici.
Le maggiori contrapposizioni a questa visione olistica della realtà sono state registrate soprattutto all’interno delle religioni semitiche come: l’Ebraismo, l’Islam e il Cattolicesimo, le quali si sono distinte per la particolare ferocia, e nell’accanimento contro tutti coloro che la custodivano e la tramandavano.
Questo capitolo dedicato alla storia ancestrale della spiritualità umana contiene, dunque, alcune riflessioni riguardanti avvenimenti davvero molto importanti del passato, e che sono considerati “fatti storici” anche dalla scienza contemporanea, essendo basati sulla constatazione di evidenze dirette, e non su “prove di seconda mano”, o su racconti più o meno attendibili.
Ovviamente, è chiaro che quando ci si interroga sul passato, specie se molto remoto, anche utilizzando gli strumenti più sofisticati che la scienza moderna ci mette a disposizione, non si può mai pretendere di ricavarne una qualche verità assoluta.
Tuttavia, le tracce storiche in nostro possesso, ci permettono di avere un’alta probabilità e credibilità su ciò che è realmente accaduto, poiché alcune tracce sono più evidenti di altre, e ogni essere umano dotato di un minimo di buonsenso non può fare a meno di accettarle nella loro nuda semplicità.

Breve estratto dal leggendario "Libro dei Libri" custodito dal Maestro Francesco Antonio Riggio Direttore dell'Accademia di Scienze Umane e Fondatore della Naturosophia®





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